Yoga e meditazione sono la stessa cosa. Questo deve essere ben chiaro perché non c’è nessuna divisione. Noi partiamo dal corpo per meditare, forse ancora di più rispetto alla Vipassana, perché ci lavoriamo proprio, ma è tutto un susseguirsi di meditazione. Addirittura, è una scala propedeutica all’inizio, ma è un unico processo, non c’è separazione. È importante partire dalla base, la nostra colonna vertebrale, e possiamo sistemarla con la rotazione del bacino. Cosa ci aiuta a sistemare il bacino? Le gambe. Lavoriamo sempre sulle anche in modo tale da far scendere le ginocchia. Vedo i progressi in voi, anche chi aveva più difficoltà, le ginocchia stanno scendendo parecchio.
Questa posizione del bacino la lavoriamo sempre con il gatto, che sicuramente ricorderete. Lavoriamo in continuazione per avere la colonna vertebrale allineata, compreso il capo, perché nella colonna vertebrale c’è il percorso energetico, il susumna nadi, che arriva fino al sahasrara chakra, il settimo chakra. Dietro queste posizioni c’è tanto studio per far sì che la posizione più importante, quella seduta, sia stabile per meditare. Si può meditare in qualsiasi posizione, infatti c’è anche la meditazione camminata. Essere nel qui e ora con introspezione, rivolti all’interno, è la meditazione.
Meditare non deve essere un processo dissociato dalla vita quotidiana. L’allenamento deve essere portato nella vita di tutti i giorni per essere nel qui e ora sempre. Se sei nel qui e ora, non hai quel flusso di pensieri o quel sognare a occhi aperti. Noi continuiamo a sognare a occhi aperti, anche quando siamo svegli. Pensiamo al passato e al futuro, il che significa non essere nel qui e ora. Non dobbiamo rinunciare alla nostra capacità di pensare, ma dobbiamo imparare a utilizzare il cervello in modo diverso, attivando una parte più ampia e potente.
Il pensiero razionale non ci serve sempre. La soluzione ai problemi arriva spesso con l’intuizione, un momento di assenza di pensiero. La nostra mente è come un computer o un telefono: se la riempiamo di pensieri inutili, diventa lenta. Dobbiamo eliminare la ruminazione mentale per essere felici. Tutti abbiamo sperimentato momenti di felicità quando siamo stati nel qui e ora, senza pensieri. L’amore puro è sempre presente dentro di noi, ma è nascosto dai pensieri. Smettendo di pensare, possiamo fare spazio per l’amore e l’intuizione.
Pensare è utile, ma il troppo stroppia. La soluzione ai problemi arriva con l’intuizione, non con il pensiero continuo. La mente è veloce, ma dobbiamo imparare a controllarla. Essere felici significa non far partire le elucubrazioni mentali. La meditazione è un mezzo per rimanere agganciati al qui e ora. La mente è uno strumento, non va demonizzata. La nostra felicità dipende dalla capacità di vivere nel qui e ora.
Tutto questo parte dal Buddha e dai Veda, antichi testi che trattano la ricerca della felicità e della beatitudine. La vera percezione è totale e vera per tutti, senza filtri mentali. Essere nel qui e ora richiede un cammino lungo e difficile, ma è l’unico modo per essere liberi dalla sofferenza. Accettare ciò che accade, senza attaccamenti o repulsioni, ci libera dalla sofferenza.
Quando abbiamo pensieri negativi, non dovremmo pensare a niente. Se è troppo difficile, possiamo pensare a qualcosa di positivo, ma la vera soluzione è la percezione. La percezione può essere udito, sensazione o odorato. Portare l’attenzione al respiro, alle sensazioni del corpo, o cantare una canzone sono modi per rimanere nel momento presente. Cantare, per esempio, ci assorbe e ci allontana dai pensieri.
Il pensiero è utile, ma dobbiamo imparare a utilizzarlo in modo diverso. L’intuizione arriva in un istante, mentre il pensiero razionale richiede tempo. Essere spensierati e nel qui e ora ci porta felicità. Preoccupazione significa essere occupati prima del tempo. La nostra mente è come un computer: se la riempiamo di pensieri inutili, diventa lenta. Dobbiamo eliminare la ruminazione mentale per essere felici.
Il messaggio è chiaro, anche se qualche dubbio può rimanere. Tutto parte dal Buddha e dai Veda, antichi testi che trattano la ricerca della felicità e della beatitudine. La vera percezione è totale e vera per tutti, senza filtri mentali. Essere nel qui e ora richiede un cammino lungo e difficile, ma è l’unico modo per essere liberi dalla sofferenza. Accettare ciò che accade, senza attaccamenti o repulsioni, ci libera dalla sofferenza.
“Canta che ti passa” è veramente un cantare che ti porta ad essere spensierato. Infatti, veniva usato anche per i soldati: le canzoni hanno effetti mirati e specifici, come un mantra. Non cambia nulla se poi canti pure una bella canzone. Certo, se pensi “ah morirò” con una canzone triste, sicuramente ti porterà verso quella direzione. Ma anche solo guardando i talent show, spesso i concorrenti dicono: “Ah, io quando canto, quando suono, è il momento in cui sto meglio, non penso a niente”. Nel campo della musica, vedi, dicono di non pensare a nulla. Ditemi se questo non è yoga o meditazione. Per qualcuno può essere suonare uno strumento: tu, nell’ambito della musica, magari avrai sperimentato questi momenti. Magari non sempre, ma c’è quel momento in cui ti metti a suonare o a fare qualcosa che ti appassiona, come riparare un orologio, e ti piace talmente tanto che non devi stare sempre a ragionare. Ecco la concentrazione: è una cosa che significa mirare i pensieri, riducendo il raggio d’azione.
La concentrazione viene usata molto anche dai monaci. Io preferisco usare il termine “attenzione”. Se hai la tua attenzione mirata su una cosa sola, quella è meditazione. Adesso, non so quanti pensieri sono passati nella vostra mente mentre parlavo, ma sicuramente ci sono stati attimi di attenzione pura, come quando vedete uno spettacolo della natura e rimanete a bocca aperta: quello stato di meraviglia è meditazione, come quando sentite una bella canzone. Ci sono momenti in cui non avete bisogno di pensare, rimanete affascinati, e i pensieri si interrompono.
Il mio invito è fare caso a questi momenti spontanei nella vita. Lo yoga non inventa niente, prende solo ciò che l’uomo è capace di fare. La capacità di essere felice è una caratteristica dell’uomo, ma ci si deve lavorare.
Amanda, sembri pensierosa. Sei qui o con la mente altrove?
Sì, stavo pensando a un filosofo che sentivo in radio l’altro giorno. Diceva cose molto simili a te: che non puoi creare la felicità, ma ti viene quando sei coinvolto in qualcosa senza pensarci.
Sì, è molto simile. Ma la felicità è già presente, non la puoi creare perché già c’è.
Se ora ci sono delle magliette appese dietro di me e io non le vedo, basta portare l’attenzione su di loro. La nostra attenzione è direzionata, possiamo direzionarla qui o lì. Possiamo anche provare una consapevolezza aperta, portando l’attenzione al tutto contemporaneamente. Chiudendo gli occhi, possiamo avere la sensazione della stanza e di ciò che c’è dentro. È una questione di allenarsi a mirare l’attenzione, vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Ma la meditazione è ancora superiore perché il bicchiere non è né mezzo pieno né mezzo vuoto: il bicchiere è. Ritorniamo al giudizio: non c’è né pieno né vuoto, c’è solo il bicchiere.
Chi non ha detto nulla vuole dire qualcosa? Massimo, cosa ne pensi tu?
Alberto, queste discussioni ci fanno bene. Abbiamo bisogno di un attimo di pausa per il cervello.
Quando misuriamo il battito cardiaco durante questi momenti di ansia, è un disaggio causato dal pensare troppo.
Prova a descrivere un momento in cui hai ansia. Cosa succede in un attimo velocissimo?
Il cuore, il cuore. Quando faccio 100 km in bicicletta, non succede nulla, ma quando ho pensieri ansiosi, il cuore accelera.
Il cuore risponde a uno stimolo della tua mente. Quali sono i tuoi pensieri prima di questo? Magari hai attivato un pensiero di pericolo, come attacco o fuga. Se il pericolo è solo nella tua testa, il corpo reagisce come se fosse reale.
Se sognate un leone, il cuore batte veloce anche se non è reale. I pensieri durante la giornata possono avere lo stesso effetto. L’ansia è una proiezione del futuro, un pensiero di pericolo. La meditazione interrompe questo circolo vizioso.
Osservando senza giudizio, possiamo rimanere nel qui e ora. Osservare i pensieri senza giudicarli è meditazione. Il compito è osservare e rimanere distaccati. La consapevolezza dell’osservazione dei pensieri, dei sogni e delle paure ci riporta al qui e ora.
Se continuiamo a pensare a un evento che ci ha fatto arrabbiare, riviviamo quella sensazione anche giorni dopo. La nostra capacità deve essere quella di osservare senza giudizio e rimanere nel qui e ora.
Questi concetti sono alla base dello yoga e della meditazione. Quando pratichiamo yoga, usiamo il corpo come strumento per la meditazione. Dopo le tensioni iniziali, la meditazione diventa più apprezzabile. La meditazione guidata, come lo yoga nidra, aiuta a rallentare i pensieri e il battito cardiaco, portando ad una maggiore consapevolezza.
Nello yoga nidra, partiamo dalle tensioni del corpo per arrivare alla meditazione vera e propria. La meditazione yoganidra è una meditazione che lavora sull’inconscio, aiutandoci a tirare fuori ciò che ostacola la nostra felicità.
Se ci sono altre domande, fatele pure. Avete qualche curiosità o dubbio? Altrimenti possiamo iniziare con la meditazione.
Gambe incrociate, occhi chiusi, attenzione al respiro. Inspiriamo profondamente e cantiamo insieme tre volte il mantra “om”.
Inspiro… om… om… om…
Grazie per avermi seguito, sia in presenza che online.