MINDFULNESS A ROMA E ONLINE YOGA E MEDITAZIONE
Cos’è la Mindfulness?
Il Significato e le Origini della Mindfulness
La Mindfulness, spesso tradotta come “consapevolezza” o “presenza mentale,” rappresenta un concetto ricco e profondo. In realtà, il termine esprime un antico concetto che nella lingua pali, un’antica lingua indiana, è indicato come “Sati.” Questo concetto si riferisce alla capacità di vivere il momento presente senza giudicare, categorizzare o definire l’esperienza, al fine di conoscerla in modo autentico, connesso e intenso. In altre parole, “Sati” rappresenta la memoria del presente e la presenza mentale, la consapevolezza di ciò che accade (Bodhi, 2011).
La Mindfulness incoraggia una mentalità attenta, chiara, focalizzata e aperta, rendendo il corpo sveglio e responsivo. Questo promuove una percezione dell’individuo come un’unica entità che funziona in modo integrato e armonico di fronte alle sfide della vita.
Attraverso l’allenamento della consapevolezza, accessibile a tutti, si possono sviluppare atteggiamenti e modi di pensare più favorevoli al benessere generale. Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri della Mindfulness, la definisce come la pratica di “prestare attenzione allo svolgersi dell’esperienza momento per momento, nel presente e in modo non giudicante.”
Le Applicazioni della Mindfulness
Negli anni ’70, fu sviluppato un programma specifico noto come il Programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), mirato a potenziare la nostra capacità di ritornare al momento presente, spesso compromessa dagli stress della vita. La Mindfulness ha trovato applicazione in contesti clinici e terapeutici grazie alle ricerche di Jon Kabat-Zinn. Quest’ultimo, un biologo esperto di yoga e meditazione, fondò la prima Clinica per la Riduzione dello Stress presso l’Università di Worcester, Massachusetts. In questa clinica, i pazienti venivano assistiti attraverso un protocollo ben strutturato che combinava pratiche meditative, principi delle neuroscienze e approcci psicoeducazionali all’interno di un contesto medico.
Kabat-Zinn osservò che lo stress prolungato attiva modalità automatiche di risposta disfunzionali nel corpo e nella mente. Queste risposte possono cronicizzare il malessere fisico e psicologico. Attraverso la Mindfulness, è possibile interrompere questi automatismi e ripristinare il benessere e l’armonia nell’organismo.
La pratica della Mindfulness ci insegna a rendere l’esperienza più piena, vivida e gratificante attraverso la focalizzazione intenzionale dell’attenzione sull’oggetto dell’esperienza. Questo esercizio di consapevolezza ci aiuta a evitare distrazioni e dispersioni di energia, migliorando la capacità di osservare e percepire ciò che accade intorno a noi, dentro di noi e nella nostra relazione con il mondo esterno, riducendo il costante rumore mentale.
La Mindfulness nella Vita Quotidiana
Spesso, mentre viviamo un’esperienza, la nostra mente è occupata a giudicare, commentare e dividere la realtà in categorie come “giusto” o “sbagliato,” portandoci via dalla piena consapevolezza del momento presente. Questa mancanza di presenza mentale può causare disagio che perdura anche dopo che l’evento è terminato. Inoltre, quando agiamo in modo automatico e poco attento, possiamo causare problemi a noi stessi e agli altri.
La Mindfulness interrompe questi processi automatici di pensiero e azione, ristabilendo stabilità e centratura nella nostra vita. Questa pratica ci insegna a smettere di sovrapporre la realtà concreta con quella desiderata, riducendo il dispendio di energia mentale e il malessere psicofisico.
La Mindfulness è alla portata di tutti e può diventare uno stile di vita attraverso il Programma MBSR, che offre strumenti pratici e teorici per avvicinarci alla pratica e consolidarla nel tempo.
“…inspira e fai un passo, concentrando tutta l’attenzione sulla pianta del piede; non fare il passo successivo finché non sei pienamente arrivato, finché non sei nel qui e ora al cento per cento, puoi concederti il lusso di fare così. Poi, quando sei certo di essere arrivato al cento per cento nel qui e ora, in contatto profondo con la realtà, sorridi e fai il passo successivo. Quando cammini in questo modo, imprimi sul terreno la tua stabilità, la tua solidità, la tua libertà, la tua gioia. Il piede che posi è come un sigillo, il sigillo dell’imperatore. Il sigillo imprime un segno su un foglio di carta. Che cosa vediamo, osservando la nostra impronta? Vediamo il marchio della libertà, il marchio della solidità, il marchio della felicità, il marchio della vita.”
Thich Nhat Hanh
TECNICHE MINDFULNESS
Body Scan:
Il Body Scan è una pratica di meditazione inclusa nel protocollo MBSR (Mindfulness-based Stress Reduction) di Jon Kabat-Zinn. Durante questa pratica, il meditante è invitato a portare la sua attenzione a diverse parti del corpo e a semplicemente “sentire” il proprio corpo.
Lo scopo del Body Scan è coltivare la calma, la concentrazione e vivere una vita più piena e serena. Come in altre pratiche di mindfulness, ci si incoraggia a rivolgersi con gentilezza verso se stessi e la propria mente. Quando la mente divaga, l’invito è a riportare gentilmente l’attenzione al corpo.
Per iniziare questa pratica, basta trovare un luogo tranquillo, assumere una posizione comoda, chiudere gli occhi e immergersi nella meditazione.
Pratica del Respiro:
La pratica del respiro è considerata l’esercizio di base nella mindfulness per diventare consapevoli della propria esperienza. In questa pratica, si presta attenzione al respiro, concentrandosi su una parte del corpo in cui il respiro è udibile in modo distintivo, senza cercare di controllarlo attivamente. Durante la pratica, i pensieri, le idee, le emozioni e le sensazioni possono distrarci, ma l’obiettivo è diventare sempre più consapevoli di queste distrazioni e imparare a riportare l’attenzione al respiro.
Per iniziare, è necessario trovare un luogo tranquillo, assumere una posizione comoda, chiudere gli occhi e concentrarsi sul respiro.
Meditazione Seduta: Respiro, Corpo, Suoni, Pensieri:
Questa pratica consente di prestare attenzione al respiro, alle sensazioni corporee e ai pensieri che sorgono costantemente, assimilando tali pensieri ai suoni in quanto manifestazioni temporanee. Questo esercizio aiuta a comprendere che le sensazioni sonore e i pensieri vengono e vanno dalla mente. Attraverso la consapevolezza del respiro e del corpo, diventa più facile non aggrapparsi ai pensieri, riducendo l’ansia e apprendendo a vivere nel momento presente.
Inizia sedendoti comodamente e pratica questa tecnica.
Esercizio dell’Uvetta:
L’Esercizio dell’Uvetta è il primo degli esercizi di mindfulness nel protocollo MBSR di Jon Kabat-Zinn. In questo esercizio, la consapevolezza viene esercitata, abbandonando il “fare” e adottando il “modo di essere.” Immagina di essere appena arrivato da un altro pianeta e di osservare un oggetto sconosciuto come un’uvetta.
Esercizi di Mindfulness Interpersonale – La Pratica della Benevolenza:
La pratica della Benevolenza mira a sviluppare compassione e amore verso tutti gli esseri senzienti. Solitamente inizia con l’amore e la compassione per se stessi, per le persone care, gli amici, gli insegnanti, gli estranei e persino per gli avversari. Questa pratica aiuta a calmare la mente, fungendo da antidoto contro l’ira. La diffusione della benevolenza contribuisce a un mondo di pace, amore e felicità.
Mindfulness nella Camminata:
La Mindfulness nella camminata è un modo per essere presenti in ogni passo che facciamo. Spesso camminiamo solo per raggiungere una meta, ma questa pratica ci invita a essere completamente immersi nel gesto di camminare. Praticare la meditazione camminata ci porta lucidità, intuizione, presenza, radicamento e calma interiore. Camminando, entriamo in contatto con la terra e diventiamo consapevoli del momento presente.
Trova un luogo tranquillo, cammina lentamente e pratica questa forma di meditazione.
Mindful Yoga in piedi:
In questa pratica, ti guideremo attraverso una serie di leggeri movimenti da eseguire in piedi, consentendo di essere pienamente in sintonia con le sensazioni fisiche che emergono nel tuo corpo mentre ti muovi. Il respiro fungerà da ancoraggio al momento presente, aiutandoti a mantenere la tua attenzione focalizzata.
Mindful Yoga seduto:
La pratica del Mindful Yoga è finalizzata a riconnettere corpo e mente attraverso una serie di posizioni statiche e dinamiche. Durante questo processo, mettiamo l’attenzione sul corpo in movimento e sul respiro. Affrontiamo gentilmente e con curiosità i nostri limiti fisici e psicologici, senza giudizio.
Pratica di consapevolezza Choiceless:
In questa pratica, apriamo la nostra consapevolezza a tutto ciò che si manifesta senza fare scelte specifiche su cosa osservare. Semplicemente notiamo ciò che emerge e gli concediamo lo spazio adeguato.
Spazio di respiro in 3 passaggi:
Questo esercizio prevede tre semplici passaggi che guidano la consapevolezza dal mondo esterno al mondo interno. Iniziamo osservando la nostra esperienza senza cercare di modificarla. Semplicemente notiamo ciò che accade senza giudizio o aspettative. Successivamente, restringiamo la nostra attenzione al flusso del respiro, alle sensazioni delle narici, del petto e dell’addome mentre si espandono e si contraggono. Non cerchiamo di modificare il respiro ma lo osserviamo nel suo fluire naturale. Infine, spostiamo dolcemente l’attenzione al nostro corpo e alle sensazioni fisiche che emergono, accogliendole così come si presentano.
Il corpo consapevole:
Meditazione con campane tibetane:
La meditazione con le campane tibetane è un’esperienza immersiva nei suoni, che favorisce uno stato di attenzione vigile. Questi strumenti multi-fonici, formati da una lega di 7 metalli che corrispondono ai 7 pianeti del sistema solare, generano vibrazioni che risuonano in tutto il nostro corpo. Questo induce il corpo a sintonizzarsi con la sua frequenza armoniosa originale, ristabilendo l’equilibrio e liberando la mente dal tumulto dei pensieri negativi, dello stress e dell’ansia.
Meditazione camminata:
La meditazione camminata è una delle pratiche più conosciute della mindfulness. Spesso, quando camminiamo, lo facciamo in fretta, concentrati solo sulla meta. Questa pratica ci insegna a camminare con consapevolezza, concentrandoci su ogni passo, sperimentando la sensazione dei piedi che toccano il terreno. Manteniamo l’attenzione sul camminare stesso, senza essere distratti dai pensieri o dalle distrazioni quotidiane.
Meditazione della montagna:
L’archetipo della montagna, simbolo di solidità e innalzamento, è presente in molte culture. La pratica della meditazione della montagna ti permette di ritrovare pace, equilibrio ed energia. È un dono a te stesso che favorisce la calma, la concentrazione e la creatività, riducendo lo stress e portando chiarezza nelle tue decisioni.
Mindfulness insieme: Respirare insieme:
Siediti di fronte a un partner e chiudi gli occhi. Osservate insieme il respiro per 5 minuti, notando come il torace si espande durante l’inspirazione e si contrae durante l’espirazione. Poi, aprite gli occhi e osservate il respiro del vostro partner. Potreste sincronizzare i respiri o no, ma osservate come il respiro del vostro partner cambia con le emozioni. Inviate mentalmente un augurio di felicità al vostro compagno e a voi stessi, quindi conclude la pratica con alcuni minuti di meditazione a occhi chiusi.
MINDFULNESS NELLA PRATICA DELLO YOGA
Mindful Yoga in piedi:
Il Mindful Yoga ci offre l’opportunità di prendere consapevolezza delle sensazioni fisiche del nostro corpo mentre è in movimento. Nell’attuale società, è difficile rimanere immobili. Siamo costantemente guidati dalla “modalità del fare”, in cui cerchiamo incessantemente di raggiungere obiettivi, rispondere alle richieste dell’ambiente e adempiere ai nostri impegni. Troppo spesso viviamo secondo il nostro “pilota automatico”, spesso senza rendersi conto di ciò che stiamo realmente sperimentando.
Con la mindfulness, cerchiamo di trovare e abitare la “modalità dell’essere”. In questo stato, non c’è alcun obiettivo da perseguire, nulla da fare, nessuna prestazione da raggiungere. Siamo semplicemente presenti nel momento attuale, il nostro unico momento disponibile: qui ed ora.
Perché una pratica in movimento?
All’interno del protocollo MBSR, le pratiche in movimento ci aiutano ad esplorare più da vicino le diverse sensazioni fisiche presenti nel nostro corpo. Lo facciamo, ad esempio, con la pratica della camminata, in cui concentriamo l’attenzione sulle piante dei piedi. Il corpo è il nostro luogo di dimora nel momento presente, ed è il primo a reagire e a essere coinvolto quando sperimentiamo lo stress.
Attraverso il Mindful Yoga, apprendiamo a percepire mente e corpo come un tutt’uno, in connessione e comunicazione. Attraverso una serie di semplici movimenti, osserviamo e ascoltiamo le sensazioni fisiche che emergono, momento dopo momento, indipendentemente dalla loro natura: piacevoli, spiacevoli o neutre.
Impariamo a conoscere i nostri limiti e ad accoglierli con gentilezza e benevolenza, senza giudizio. Nella pratica della mindfulness, non esiste un corpo perfetto; ognuno di noi ha la sua esperienza. Cerchiamo di abbandonare preconcetti e pregiudizi su di noi stessi, aprirci con curiosità e gentilezza alla pratica.
Durante l’esercizio, è possibile tenere gli occhi chiusi, poiché i movimenti sono semplici e spiegati dall’istruttore, oppure tenerli semichiusi, fissando un punto sul pavimento. L’attenzione è focalizzata sul corpo in movimento e sul respiro, che funge da ancoraggio al momento presente.
Vi proponiamo una traccia con alcuni semplici movimenti di Mindful Yoga in piedi!
Mindful Yoga seduto:
Il Mindful Yoga, parte integrante del protocollo MBSR, è presentato come uno strumento per riconnettere mente e corpo, che spesso percepiamo come separati e in comunicazione limitata.
La parola “yoga” deriva dal sanscrito dalla radice verbale “yuj”, che significa unione, congiunzione e metodo. Il termine si riferisce a una disciplina psicofisica che allena il corpo e la mente per diventare più flessibili ed equilibrati.
Nel Mindful Yoga, sperimentiamo una serie di posizioni ispirate alla yoga dolce o Hatha Yoga. Questi movimenti aumentano la consapevolezza delle sensazioni fisiche del corpo in movimento. Il corpo è il primo a reagire quando sperimentiamo lo stress. Questo nuovo modo di esplorarlo da vicino ci permette di ascoltare i segnali che spesso ignoriamo. Nella pratica del Mindful Yoga, non cerchiamo un corpo perfetto o sensazioni specifiche. Ci aprimo alla conoscenza di ciò che è presente qui ed ora, che sia piacevole, spiacevole o neutro. Impariamo gradualmente a riconoscere e accogliere i nostri limiti, fisici e mentali, con gentilezza e senza giudizio. Cerchiamo, per quanto possibile, di non sfuggire automaticamente dalle tensioni o dai fastidi, né di sfidare i nostri limiti. Sospensione della modalità “fare”, in cui il corpo è visto solo come un mezzo per l’azione. “Stiamo” qui, aperti e curiosi nei confronti di ciò che emerge nel corpo in movimento.
Durante la pratica, puoi chiudere gli occhi, poiché i movimenti sono semplici e vengono spiegati dall’istruttore, oppure puoi tenerli semichiuse, fissando un punto sul pavimento. L’attenzione è sul corpo in movimento e sul flusso del respiro, il nostro ancoraggio al momento presente.
Non è importante eseguire le posizioni in modo perfetto, poiché non esiste un modo giusto o sbagliato di praticare. Siamo qui per osservare e vivere il corpo come se fosse la prima volta. Siamo con le sensazioni fisiche mentre il respiro ci attraversa come un’onda nel momento presente.
Vi proponiamo una traccia di Mindful Yoga seduto; puoi scegliere se praticare seduto su una sedia o su un tappetino con le gambe incrociate.
Mindful Yoga: un cammino di pratica:
Il Mindful Yoga è un’opportunità per esplorare il corpo, le sensazioni e le emozioni in un contesto di non giudizio e gentilezza. La pratica dura in media 50 minuti ed è seguita da un momento di condivisione.
Dal mese di ottobre 2014, il Dott. Stefano Serafinelli avvierà un nuovo ciclo di incontri a Roma. Per ulteriori informazioni, contattare info@duetc.it.
Esercizi di Mindfulness: Mindful Yoga:
Il Mindful Yoga può essere considerato come una forma di meditazione in movimento, un’opportunità di riconnettersi al corpo e alle sensazioni che emergono costantemente. Gli esercizi di Mindfulness svolti durante il Mindful Yoga costituiscono un’occasione per entrare in contatto con se stessi a livello pre-verbale e fisico.
Un percorso ottimale di Mindfulness Yoga dovrebbe esplorare almeno tre aree chiave:
1. Postura: Esplorare i propri limiti e superarli.
2. Respirazione: Sviluppare il proprio potenziale respiratorio.
- Sequenze: Trovare l’equilibrio nelle posizioni.
Principi Guida del Programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction)
Il Programma MBSR, ovvero il Programma di Riduzione dello Stress Basato sulla Consapevolezza, è un approccio psico-educativo sviluppato dal biologo e ricercatore Jon Kabat-Zinn presso il Medical Center dell’Università del Massachusetts. Questo programma è diventato un ambito di applicazione importante nella Medicina Comportamentale (Mind/Body Medicine) ed è stato ampiamente validato da numerose ricerche e studi medici e scientifici che ne confermano l’efficacia.
La Mindfulness, nel contesto del MBSR, mira a aiutare le persone a gestire il variopinto panorama di stress che affrontano quotidianamente per migliorare il loro benessere. I partecipanti al programma apprendono gradualmente a riconoscere e gestire in modo consapevole i diversi tipi di stress che incontrano nella loro vita. Aumentano la loro capacità di prendersi cura di se stessi, creare equilibrio nella vita e agire in modo più sano e in linea con le proprie esigenze reali.
Attraverso la pratica della Mindfulness, il programma MBSR ci invita a esplorare in modo saggio, attento e intenzionale la relazione tra mente e corpo quando interagiamo con il mondo che ci circonda. Ci aiuta a riconoscere le fonti di stress, a comprendere le emozioni che emergono, a interpretare il contesto in cui ci troviamo, a identificare i nostri bisogni reali, a riconoscere aspettative non soddisfatte o esperienze passate che influenzano le nostre reazioni, i modelli abituali di comportamento e le risposte fisiche o disagi psicologici che ne derivano.
La Mindfulness ci guida verso il recupero consapevole e naturale delle risorse interne che spesso restano oscure a causa del disagio fisico o psicologico in cui siamo immersi. Questo disagio può sfuggirci e sembrare insolvibile, nonostante i nostri sforzi nel cercare spiegazioni, cause, consulenze specialistiche, farmaci o cambiamenti nei piani terapeutici.
Ricerche condotte utilizzando la risonanza magnetica hanno dimostrato che il cervello subisce cambiamenti strutturali e funzionali significativi già dopo i 8 incontri previsti dal programma MBSR. L’amigdala, una regione cerebrale coinvolta nella gestione di emozioni come la paura e le reazioni di “combatti o fuggi,” sembra diminuire in spessore a causa di una minore stimolazione. Allo stesso tempo, la corteccia prefrontale, coinvolta nelle funzioni superiori come la presa di decisioni, la consapevolezza, la pianificazione e la concentrazione, sembra espandersi e ispessirsi poiché inizia a funzionare in modo più integrato. In termini concreti, ciò significa che la pratica della Mindfulness influenza positivamente le nostre risposte agli eventi scatenanti paura o rabbia, favorendo una maggiore mediazione da parte della corteccia prefrontale e atteggiamenti più equilibrati.
Un altro studio condotto presso l’Università di Harvard ha dimostrato che una “mente non presente” è associata a una minore felicità. Lo studio ha coinvolto circa 2250 partecipanti contattati casualmente tramite un’applicazione per iPhone. I partecipanti sono stati interrogati su ciò che stavano facendo, il loro livello di felicità e i loro pensieri. In media, la mente dei partecipanti vagava quasi la metà delle volte che venivano interpellati. Gli esperti hanno suggerito che il vagare della mente potrebbe essere la causa dell’insoddisfazione, anziché la conseguenza.
Struttura del Programma MBSR per la Riduzione dello Stress Basato sulla Mindfulness
Il Programma MBSR è suddiviso in 8 incontri di gruppo, tenuti settimanalmente e della durata di due ore e mezza ciascuno. Inoltre, tra il sesto e il settimo incontro, è prevista una giornata intensiva di pratica di consapevolezza, per un totale di 9 giorni complessivi.
Durante gli incontri, i partecipanti imparano e sperimentano diverse pratiche di consapevolezza, tra cui la meditazione sulla respirazione, l’attenzione alle sensazioni corporee, il pasto consapevole, il movimento consapevole (Mindful Yoga), e le meditazioni in diverse posizioni (seduti, distesi o in movimento). Gli insegnamenti teorici e pratici riguardano la meditazione, la natura dello stress e le sue manifestazioni, il funzionamento del cervello e della mente, e la relazione mente-corpo.
I partecipanti acquisiscono abilità pratiche per riconoscere e gestire situazioni stressanti e apprendono metodi specifici per comprendere meglio la comunicazione e la relazione tra mente e corpo. L’obiettivo finale è acquisire la capacità di vedere chiaramente e focalizzare le reazioni emotive, i comportamenti abituali e i pensieri intrusivi. Gli esercizi vengono svolti sia durante gli incontri che a casa, con l’ausilio di materiali come dispense, supporti audio e schede.
Gli incontri prevedono anche la riflessione e la condivisione delle esperienze sia a livello di gruppo che individuali. È importante sottolineare che il programma MBSR non costituisce una terapia di gruppo, ma è piuttosto un percorso di apprendimento mirato a sviluppare una maggiore consapevolezza dell’esperienza personale attraverso l’allenamento a essere presenti.
A Chi è Rivolto il Programma MBSR per la Riduzione dello Stress Basato sulla Mindfulness
Il Programma MBSR è nato in un contesto medico, ma successivamente si è diffuso in contesti non ospedalieri a causa delle sue potenzialità e della validazione scientifica. Questo programma promuove la riduzione dello stress in qualsiasi ambito della vita, non solo per coloro che affrontano disagi psicologici evidenti o patologie fisiche
, ma anche per chi desidera migliorare il proprio benessere psicofisico, cercando un maggiore equilibrio mentale.
Il programma è adatto per:
– Persone che vivono con disagi fisici come il dolore cronico, problemi cardiaci, disturbi gastrointestinali, cancro, cefalee, fibromialgia, artrite reumatoide, asma, allergie, diabete.
– Individui che affrontano disagi psicologici come ansia, depressione, attacchi di panico, disturbi del sonno, disturbi dell’alimentazione, pensieri ossessivi, rumination mentale, stanchezza cronica, somatizzazioni, insicurezza, difficoltà nell’elaborazione delle emozioni, scarsa autostima.
– Persone che sperimentano stress legato a diverse situazioni familiari, scolastiche, lavorative o relazionali.
– Chiunque percepisca un senso di sbandamento nella propria vita, con una mancanza di equilibrio e centratura nell’esistenza.
Il programma MBSR può aiutare coloro che desiderano migliorare il loro benessere psicofisico e utilizzare al meglio le loro risorse personali mentre gestiscono lo stress. Fornisce una sorta di “igiene cerebrale” per mantenere un equilibrio psicofisico adeguato e gestire in modo più efficace le sfide associate allo stress, che possono influire sul rendimento, sulle relazioni, sulla motivazione, sulla salute e altro ancora.
Mindfulness, MBSR e il Cervello
L’interesse crescente per la Mindfulness è dovuto non solo alla sua crescente adozione nei contesti medici, terapeutici, educativi e aziendali, ma anche al suo impatto positivo sulla struttura e il funzionamento del cervello. Studi neuroscientifici dimostrano che impegnarsi nella pratica della consapevolezza per almeno 20 minuti al giorno può riattivare la neuroplasticità del cervello in soli 2-3 mesi.
Promuovere la neuroplasticità del cervello significa:
– Rinforzare connessioni sinaptiche esistenti o crearne di nuove.
– Migliorare l’integrazione neurale per affinare la gestione degli eventi stressanti.
– Aumentare il potenziale creativo.
– Considerare una varietà di prospettive di fronte alle difficoltà.
– Essere maggiormente orientati al presente.
– Sviluppare capacità di esperienza sensoriale diretta.
– Aumentare la tolleranza alle esperienze scomode e sgradevoli.
– Ridurre le reazioni automatiche.
- Potenziare i circuiti neuronali dell’empatia e dell’autoregolazione.
L’Espansione della Compassione e dell’Empatia Attraverso la Mindfulness
La compassione è un concetto spesso associato all’ambito religioso o spirituale, ma in realtà rappresenta un’attitudine fondamentale per l’essere umano che può portare qualità e benessere nella nostra vita. Le neuroscienze contemplative si stanno sempre più concentrando sul legame ben noto tra la meditazione di consapevolezza o Mindfulness e lo sviluppo di specifiche aree del nostro cervello.
Le pratiche di consapevolezza, quando integrate nella nostra routine quotidiana e seguite con impegno, possono attivare circuiti neurali che favoriscono la connessione con noi stessi e con gli altri, oltre all’empatia. Più attiviamo queste connessioni neurali, più i nostri pensieri e comportamenti si orientano verso una maggiore connessione e presenza nel mondo. Questa capacità di trasformazione, espressa dal nostro cervello, è nota come neuroplasticità, che indica la capacità del cervello di adattarsi e cambiare attraverso l’esperienza e la ripetizione di specifici stimoli. La costanza e la regolarità delle pratiche meditative svolgono un ruolo significativo nel consolidamento di quanto appreso in un percorso basato sulla Mindfulness.
La Mindfulness aiuta a ridimensionare l’individualismo, promuovendo l’attenzione alla connessione con gli altri e riducendo il senso di isolamento. Ad esempio, il popolo tibetano, noto per la sua resistenza ai disturbi post-traumatici, attribuisce la sua resilienza all’atteggiamento di non giudizio e compassione nei confronti di se stessi e degli altri. Questa prospettiva è molto diversa da quella dell’individualismo prevalente nella cultura occidentale, che spesso porta a chiusura, diffidenza e auto-centramento.
Nelle pratiche di consapevolezza, l’obiettivo è recuperare una dimensione umana di connessione, presenza e sintonizzazione, riducendo il senso di isolamento e promuovendo la fiducia in se stessi e negli altri attraverso una migliore valutazione della realtà e scelte orientate al benessere globale.
Il legame tra empatia e compassione nella Mindfulness è cruciale. L’empatia coinvolge un’identificazione emotiva con le esperienze altrui e può portare a comportamenti gentili e generosi. La compassione, invece, aggiunge un desiderio profondo di alleviare la sofferenza altrui. La pratica di entrambi promuove il benessere emotivo e fisico.
L’idea di compassione può inizialmente suscitare perplessità perché richiede di confrontarsi con il disagio emotivo che scaturisce quando si osserva la sofferenza altrui. Tuttavia, questa capacità è essenziale per il nostro benessere. La ricerca mostra che la compassione può aiutare a prevenire il burnout, soprattutto tra i professionisti sanitari come medici e infermieri.
La compassione non è solo rivolta agli altri ma anche a noi stessi. La self-compassion, ossia la compassione verso se stessi, comporta l’accettazione delle nostre imperfezioni e il desiderio di migliorare senza auto-critica e auto-punizione. Questa pratica porta a significativi cambiamenti positivi nel nostro sviluppo personale.
Nella Mindfulness, l’attenzione e l’auto-regolazione diventano fondamentali per riconoscere le nostre reazioni agli stimoli interni ed esterni. Questa conoscenza ci consente di scegliere comportamenti e approcci più adatti alle diverse situazioni e ai nostri bisogni.
Le pratiche di Mindfulness promuovono la connessione e la sintonizzazione, affinando la capacità di entrare in contatto con gli altri e di aiutarli quando possibile. Le ricerche scientifiche indicano che queste pratiche possono aumentare l’attivazione dell’insula, un’area del cervello legata alla connessione umana. L’empatia e la compassione sono fattori essenziali per il nostro benessere e per la creazione di relazioni positive con gli altri.
Mindfulness, MBSR e Campi di Applicazione
La Mindfulness è sempre più riconosciuta per la sua efficacia nella riabilitazione in ambito cardiologico, nella gestione delle patologie oncologiche, nei disturbi associati all’ipertensione, nel trattamento del dolore cronico, nei disturbi del sonno, nell’ansia, nelle ricadute depressive e in molti altri contesti.
Il Programma MBSR è ora diffuso in vari ospedali in tutto il mondo nel contesto della Medicina Comportamentale e Integrativa. Negli ultimi anni, ha registrato una crescita esponenziale anche in programmi educativi, aziendali, penitenziari e organizzazioni. Il MBSR è diventato una risorsa preziosa per affrontare le sfide legate allo stress, che possono influire sulla salute, le relazioni, la produttività e la qualità della vita.
MINDFULNESS: I SETTE PILASTRI
Nella pratica della Mindfulness, è fondamentale sviluppare un insieme di attitudini che ispirino il nostro approccio alla vita quotidiana. Queste attitudini possono essere coltivate durante la meditazione di consapevolezza e applicate nella vita di tutti i giorni. Spesso, vengono definite “i sette pilastri” della Mindfulness e sono descritte di seguito:
1) L’Attitudine non giudicante: Questa attitudine implica l’osservare il mondo interno ed esterno con uno sguardo silente e imparziale. Ci permette di accogliere le esperienze senza essere influenzati da schemi, preconcetti o paure. Questa attitudine promuove una visione più inclusiva e integrata, riducendo il giudizio verso noi stessi e gli altri.
2) La Coltivazione della Pazienza: La pazienza implica rispettare il ritmo naturale degli eventi, sia nei confronti degli altri che verso se stessi. Ci invita a ascoltarci, a riconoscere le nostre esigenze autentiche e a stare con sensazioni scomode. La pazienza ci permette di rimanere nel presente, rispondendo in modo spontaneo.
3) La Mente del Principiante: Questa attitudine ci invita a vedere ogni esperienza come unica, senza l’illusione di essere esperti. Ci consente di cogliere l’essenza della realtà, senza lasciarci condizionare dai soliti schemi di pensiero. Mantenere uno sguardo fresco e aperto ci aiuta a stupirci e ad evolverci.
4) Il Non Cercare Risultati: Questa attitudine è basata sul principio del “non azione” taoista. Ci incoraggia a seguire il flusso della realtà senza cercare di modificarla o manipolarla. Durante le pratiche di Mindfulness, impariamo ad accogliere l’esperienza così com’è, senza cercare risultati specifici.
5) L’Accettazione: L’accettazione è vista come un processo attivo che implica rispetto per la nostra esperienza. Questa attitudine ci permette di rispettare ogni manifestazione della realtà, comprese le emozioni sgradevoli, consentendo loro di trovare una dimora. Accettare ciò che accade ci permette di evitare tensioni e sofferenze derivanti dal desiderio che le cose siano diverse da come sono.
6) La Fiducia: La fiducia che la realtà è esattamente come dovrebbe essere rappresenta un atto di umiltà, accettazione e rispetto. La fiducia ci mette in contatto con il riconoscimento dei propri limiti e delle proprie scelte, consentendoci di partecipare pienamente alla vita.
7) Il Lasciar Andare: Questa attitudine riguarda l’abbandonare l’attaccamento ai pensieri, emozioni o situazioni. Ci incoraggia a lasciare andare ciò che non è più rilevante o utile, permettendoci di osservare le cose da diverse prospettive e liberando il pensiero creativo.
Coltivare queste attitudini è fondamentale per una pratica di Mindfulness efficace e per applicarla con successo nella vita di tutti i giorni. Questi “sette pilastri” rappresentano una guida per sviluppare una maggiore consapevolezza e benessere.
4 PUNTI IMPORTANTI DA SAPERE
- La Mindfulness è una pratica di consapevolezza che mira a focalizzare l’attenzione sul momento presente in modo aperto e non giudicante. Questo approccio consente di vivere l’esperienza della realtà in modo più completo e intenso. La meditazione, all’interno della Mindfulness, ci offre l’opportunità di esplorare le nostre emozioni, sensazioni e pensieri quotidiani, senza essere trascinati automaticamente da essi, che siano positivi, negativi o neutri.
- Questa pratica è laica, il che significa che può essere adottata in contesti al di fuori di qualsiasi orientamento religioso, sebbene abbia radici nella tradizione meditativa buddhista. La Mindfulness adotta in particolare il principio buddhista secondo cui la meditazione ci aiuta a sviluppare un nuovo, consapevole ed equilibrato rapporto con le esperienze che ci causano sofferenza. Questo la rende applicabile a tutti, senza richiedere particolari abilità o competenze, ma solo la volontà di apprendere a meditare e di dedicare un po’ di tempo alla pratica nella vita quotidiana.
- Nonostante possa comportare stati di rilassamento o stati di coscienza diversi, la Mindfulness non è una tecnica di rilassamento o di autoipnosi. Piuttosto, promuove uno stato di coscienza vigile e concentrata. Tuttavia, è possibile sperimentare momenti di rilassamento o stati di coscienza diversi durante la meditazione, ma questi non costituiscono l’obiettivo principale della pratica.
- Infine, la Mindfulness può anche avere un aspetto terapeutico nella vita delle persone. La pratica costante della meditazione può comportare cambiamenti strutturali e funzionali nel cervello, promuovendo una maggiore chiarezza mentale, capacità di concentrazione e integrazione tra mente e corpo. Inoltre, può aiutare a prevenire problemi fisici e psicologici legati allo stress e facilitare la regolazione delle emozioni. In questo modo, la Mindfulness può contribuire al benessere generale delle persone.
EFFETTI FISIOLOGICI DELLA MINDFULNESS
La Mindfulness è stata oggetto di numerosi studi incentrati sugli effetti fisiologici delle pratiche di consapevolezza. Nel corso del tempo, si è scoperto che queste pratiche possono avere un potenziale benefico nella gestione di varie malattie, comprese quelle di natura prevalentemente organica come l’artrite reumatoide, il diabete e i disturbi cardiovascolari, ma anche condizioni più marcatamente psicologiche come l’ansia, la depressione, il senso di solitudine e l’isolamento sociale.
La Mindfulness è nota per la sua capacità di apportare cambiamenti strutturali al cervello e migliorare la presenza mentale. Studi condotti con la risonanza magnetica hanno dimostrato che dopo appena otto incontri del protocollo MBSR (Programma di riduzione dello stress basato sulla Mindfulness), il cervello subisce trasformazioni sia funzionali che strutturali. L’amigdala, coinvolta nella gestione delle emozioni come la paura, sembra ridursi in spessore, mentre la corteccia prefrontale, responsabile di funzioni superiori come la concentrazione, la presa di decisioni e la consapevolezza, si espande e ispessisce, migliorando il suo funzionamento integrato. Questo significa che i meditanti abituali affrontano eventi che possono scatenare paura o rabbia con una risposta mediata principalmente dalla corteccia prefrontale, risultando così più congruenti e meno amplificate.
Diversi studi hanno esaminato il legame tra Mindfulness e il sistema nervoso. Uno studio ha osservato che i meditanti avevano livelli più elevati di melatonina, un ormone collegato ai cicli sonno/veglia e potenzialmente alla salute, rispetto alle persone che non praticavano la meditazione. Altri studi hanno analizzato gli effetti delle pratiche di consapevolezza sulla funzionalità cardiovascolare, rivelando miglioramenti nell’attività cardiovascolare parasimpatica nei partecipanti alla pratica del “body scan.”
Un altro studio ha confrontato le pratiche meditative con attività di rilassamento e ha dimostrato che entrambe influenzano positivamente la fisiologia dell’organismo, contribuendo al benessere psicofisico. Ulteriori ricerche hanno esaminato il ritmo cardiaco di meditanti esperti, rilevando oscillazioni sincrone durante la meditazione e suggerendo che la meditazione può migliorare il tono del sistema nervoso parasimpatico associato alla risposta di rilassamento.
Infine, uno studio ha valutato l’impatto della Mindfulness sulla risposta immunitaria. Dopo un corso MBSR, i partecipanti hanno mostrato livelli significativamente più alti di anticorpi in risposta a una vaccinazione antinfluenzale, indicando una risposta immunitaria più forte.
Questi studi, insieme ad altri, hanno iniziato a esplorare i benefici delle pratiche basate sulla Mindfulness sulle risposte fisiologiche, endocrine e immunitarie, offrendo risultati promettenti.
GESTIRE LE EMOZIONI CON MINDFULNESS
La Mindfulness è stata oggetto di numerosi studi incentrati sugli effetti fisiologici delle pratiche di consapevolezza. Nel corso del tempo, si è scoperto che queste pratiche possono avere un potenziale benefico nella gestione di varie malattie, comprese quelle di natura prevalentemente organica come l’artrite reumatoide, il diabete e i disturbi cardiovascolari, ma anche condizioni più marcatamente psicologiche come l’ansia, la depressione, il senso di solitudine e l’isolamento sociale.
La Mindfulness è nota per la sua capacità di apportare cambiamenti strutturali al cervello e migliorare la presenza mentale. Studi condotti con la risonanza magnetica hanno dimostrato che dopo appena otto incontri del protocollo MBSR (Programma di riduzione dello stress basato sulla Mindfulness), il cervello subisce trasformazioni sia funzionali che strutturali. L’amigdala, coinvolta nella gestione delle emozioni come la paura, sembra ridursi in spessore, mentre la corteccia prefrontale, responsabile di funzioni superiori come la concentrazione, la presa di decisioni e la consapevolezza, si espande e ispessisce, migliorando il suo funzionamento integrato. Questo significa che i meditanti abituali affrontano eventi che possono scatenare paura o rabbia con una risposta mediata principalmente dalla corteccia prefrontale, risultando così più congruenti e meno amplificate.
Diversi studi hanno esaminato il legame tra Mindfulness e il sistema nervoso. Uno studio ha osservato che i meditanti avevano livelli più elevati di melatonina, un ormone collegato ai cicli sonno/veglia e potenzialmente alla salute, rispetto alle persone che non praticavano la meditazione. Altri studi hanno analizzato gli effetti delle pratiche di consapevolezza sulla funzionalità cardiovascolare, rivelando miglioramenti nell’attività cardiovascolare parasimpatica nei partecipanti alla pratica del “body scan.”
Un altro studio ha confrontato le pratiche meditative con attività di rilassamento e ha dimostrato che entrambe influenzano positivamente la fisiologia dell’organismo, contribuendo al benessere psicofisico. Ulteriori ricerche hanno esaminato il ritmo cardiaco di meditanti esperti, rilevando oscillazioni sincrone durante la meditazione e suggerendo che la meditazione può migliorare il tono del sistema nervoso parasimpatico associato alla risposta di rilassamento.
Infine, uno studio ha valutato l’impatto della Mindfulness sulla risposta immunitaria. Dopo un corso MBSR, i partecipanti hanno mostrato livelli significativamente più alti di anticorpi in risposta a una vaccinazione antinfluenzale, indicando una risposta immunitaria più forte.
Questi studi, insieme ad altri, hanno iniziato a esplorare i benefici delle pratiche basate sulla Mindfulness sulle risposte fisiologiche, endocrine e immunitarie, offrendo risultati promettenti.
RIDUZIONE DELLO STRESS CON LA MINDFULNESS
Affrontare lo Stress con la Mindfulness
Lo stress è una parte intrinseca della vita, una risposta naturale e fisiologica alle pressioni che incontriamo quotidianamente, anche se spesso non ne siamo pienamente consapevoli. Si tratta di una reazione non specifica dell’organismo alle sfide che dobbiamo affrontare. Gli stimoli, sia esterni che interni, che scatenano questa risposta vengono chiamati “stressors” o agenti stressanti. Questi stressors possono includere situazioni come esami, separazioni, lutti, relazioni complesse o fasi di transizione nella nostra vita.
Incontri con lo Stress
Ogni volta che ci troviamo di fronte a un evento stressante, lo percepiamo come una minaccia, che può essere di natura fisica o psicologica. Questo tipo di reazione è una risposta naturale con la quale il nostro corpo cerca di adattarsi ai cambiamenti che stiamo vivendo. Questa risposta è una reazione fisiologica che ci aiuta a mantenere l’efficienza e a preservare la nostra vita. Quindi, lo stress in sé non è né buono né cattivo, ma è una parte comune dell’esperienza umana.
Forme di Stress
Quando lo stress svolge una funzione adattiva, i meccanismi di difesa e risoluzione ci aiutano a far fronte alle sfide e ridurre il senso di pericolo. In breve, quando lo stress è adattivo, passiamo attraverso due fasi principali:
1. Fase di allerta: in questa fase, mobilitiamo le nostre risorse interne per far fronte alla situazione.
2. Fase di recupero: qui, il nostro organismo si calma e ristabilisce l’equilibrio, ripristinando le energie utilizzate.
Tuttavia, se i nostri tentativi di gestire lo stress sono inadeguati o impulsivi, possiamo finire in uno stato di stress prolungato. In questi casi, lo stress diventa patologico e può portare a una “Sindrome Generale d’Adattamento” caratterizzata da tre fasi specifiche:
1. Fase di allerta: simile alla fase adattiva, l’individuo mobilita risorse per far fronte alla situazione.
2. Fase di resistenza: questa fase si verifica quando lo stress persiste nel tempo, mantenendo un alto livello di allerta e tensione psicofisica costante.
3. Fase di rinuncia: in questa fase, le risorse si esauriscono e la persona si sente sopraffatta e arrendendosi. Questo può portare a condizioni come il burnout.
Tutte le strategie che utilizziamo per gestire lo stress possono avere ripercussioni negative sulla nostra vita, inclusi i nostri rapporti, il nostro comportamento alimentare, il sonno e la nostra salute mentale. È un paradosso che i tentativi di risolvere lo stress possano in realtà aumentarlo.
La Mindfulness come Rimedio allo Stress
In questo contesto, la Mindfulness offre un valido sostegno per affrontare le sfide della vita. Il programma per la riduzione dello stress (MBSR) permette ai partecipanti di sviluppare la capacità di riconoscere, gestire ed affrontare eventi stressanti. Questo avviene attraverso il riconoscimento e l’attenzione ai pensieri, alle emozioni e alle sensazioni associate a queste situazioni.
Grazie alla Mindfulness, è possibile:
– Sviluppare la capacità di restare nel momento presente con chiarezza e consapevolezza.
– Stimolare la creatività per trovare soluzioni più funzionali.
– Ridurre l’ansia legata al rimuginio e alle tensioni.
– Migliorare la capacità di regolare il corpo e le emozioni.
– Aumentare la fiducia nelle proprie risorse e potenzialità.
– Favorire la plasticità cerebrale e l’integrazione neurale, migliorando la relazione con noi stessi e il mondo esterno.
La Mindfulness offre un approccio per affrontare lo stress in modo più equilibrato, consentendo di interrompere i circoli viziosi che spesso alimentano l’ansia. Questo può portare a una migliore gestione delle sfide e a una maggiore qualità della vita, migliorando i rapporti, il benessere e la salute mentale.
“C’è stata una rivoluzione, in campo medico, nel modo di pensare le malattie che ci colpiscono. Questo implica il riconoscere le interazioni tra il corpo e la mente, i modi in cui le emozioni e la personalità possono avere un enorme impatto sul funzionamento e sulla salute di pressoché ogni cellula dell’organismo. Riguarda il ruolo dello stress nel rendere alcuni di noi più vulnerabili alla malattia, i modi in cui alcuni di noi reagiscono allo stress e il concetto cruciale per cui non si può comprendere realmente una malattia in astratto, ma solo nel contesto della persona che ne soffre.”
Robert M. Sapolsky
DEPRESSIONE UN AIUTO DALLA MINDFULNESS
La depressione è un disturbo dell’umore che influisce negativamente sull’equilibrio psico-fisico delle persone che ne soffrono. Questo disturbo comporta vari disagi sia dal punto di vista psicologico che fisico.
Dal punto di vista psicologico, la depressione si manifesta attraverso diversi sintomi, tra cui:
– Un’incapacità di pensare e decidere chiaramente.
– Una costante rumination mentale, in cui la mente è preoccupata da pensieri e temi ricorrenti, spesso legati a sentimenti di inadeguatezza, paure, difficoltà nella gestione delle sfide della vita, colpa e vergogna.
– Una sensazione di fallimento e impotenza che porta a una grande sofferenza emotiva, spesso percependo che non c’è via d’uscita.
– Un’evitazione delle situazioni o esperienze percepite come fonti di disagio.
– Un isolamento sociale progressivo, con una crescente sensazione di solitudine.
Dal punto di vista fisiologico, la depressione influisce su funzioni vitali come:
– Appetito.
– Sonno.
– Concentrazione.
– Desiderio sessuale.
– Vitalità ed energia generale del corpo.
La depressione clinica, o depressione maggiore, viene diagnosticata quando diversi di questi sintomi persistono contemporaneamente per oltre due settimane e interferiscono significativamente con la capacità di condurre una vita normale, compresi il lavoro e le relazioni sociali.
Una delle sfide principali della depressione è la difficoltà a riconoscerla e a cercare aiuto da parte degli specialisti. Le persone depressive spesso hanno difficoltà persino ad alzarsi dal letto per affrontare la giornata. Alcuni studi hanno dimostrato che i pazienti depressi trascorrono più tempo a letto rispetto a quelli con malattie polmonari, diabete o artriti, ed è superato solo dai pazienti cardiopatici. Il termine “depressione” è spesso utilizzato in modo errato per indicare semplici stati di tristezza, ma la depressione è un disturbo duraturo che compromette la vita di una persona in modo significativo.
La depressione può diventare cronica e ricorrente, con molte persone che sperimentano il loro primo episodio depressivo durante l’adolescenza. Coloro che hanno già sofferto di depressione sono particolarmente vulnerabili alle ricadute, con una probabilità del 70-80% di sperimentare nuovamente la malattia. La depressione è spesso accompagnata da ansia e difficoltà nell’affrontare le emozioni, complicando ulteriormente la gestione della vita quotidiana.
Un aspetto comune nelle ricadute depressive è l’identificazione totale con pensieri e sentimenti negativi, che riducono la capacità di trovare soluzioni creative e funzionali alle sfide. Inoltre, le persone depressive spesso si sentono intrappolate in un circolo di pensieri negativi che aumenta la vulnerabilità alla depressione.
La Mindfulness, attraverso pratiche di consapevolezza, può essere un aiuto prezioso nel prevenire le ricadute depressive. Questo approccio aiuta a:
– Riportare la mente al momento presente e allontanarsi dai pensieri negativi.
– Ridurre la rumination mentale.
– Comprendere meglio le emozioni e le sensazioni per reagire in modo più adeguato alle sfide.
– Sottrarsi alle risposte automatiche agli eventi che contribuiscono allo squilibrio.
– Sviluppare consapevolezza delle risorse personali e imparare a utilizzarle per affrontare le difficoltà.
La Mindfulness può anche aiutare a:
– Creare una relazione più sana con i pensieri, rendendo l’esperienza più chiara, gestibile e accettabile.
– Favorire il distacco dai pensieri, promuovendo una visione meno giudicante di se stessi.
– Esplorare l’esperienza interna ed esterna in modo consapevole, aiutando a individuare nuove soluzioni e comportamenti alternativi.
– Attivare la neuroplasticità cerebrale, migliorando l’integrazione neurale e la percezione della realtà.
In conclusione, la Mindfulness offre uno strumento efficace per prevenire le ricadute depressive, aiutando le persone a sviluppare una relazione più sana con le proprie esperienze e a trovare soluzioni più creative alle sfide della vita.
DISTURBI DI ANSIA E LA MINDFULNESS
L’ansia è un’emozione fondamentale che, sebbene possa risultare sgradevole, svolge una funzione cruciale nella sopravvivenza dell’individuo. In situazioni appropriate, l’ansia attiva uno stato di allerta e vigilanza necessario per riconoscere i pericoli e rispondere ad essi in modo funzionale. Tuttavia, l’ansia diventa patologica quando è basata su paure immotivate o quando la risposta di allarme è sproporzionata rispetto all’evento reale. Questa reazione ansiosa è spesso intensificata dalla percezione soggettiva della situazione, che amplifica la preoccupazione e la ruminazione mentale.
I disturbi d’ansia possono assumere diverse forme, tra cui fobie, disturbi da stress, attacchi di panico, ansia generalizzata e possono persino portare alla depressione. Tuttavia, tutti questi tipi di ansia condividono il potere di far sentire la persona progressivamente impotente, minando la fiducia nelle proprie capacità e autostima.
I sintomi legati ai disturbi d’ansia includono spesso una sensazione di perdita di controllo sulla propria vita, un’impotenza generale e l’esposizione costante ai pericoli. La sicurezza personale, l’autostima e il senso di efficacia diminuiscono gradualmente, portando all’adozione di uno stile di vita evitante verso situazioni considerate difficili o troppo stressanti. Questo stile di pensiero e vita può, col tempo, sfociare in un disturbo depressivo.
I sintomi associati ai disturbi d’ansia possono influenzare il benessere psicologico e neurofisiologico. Sul piano psicologico, ciò può comportare confusione, difficoltà di concentrazione, scarsa autostima, tendenza all’evitamento, isolamento e ruminazione mentale. Sul piano neurofisiologico, i sintomi possono includere stanchezza, tachicardia, apnee, difficoltà respiratorie, sbalzi di pressione, sudorazione e spasmi muscolari, tra gli altri.
Quando le persone affrontano lo stato d’ansia, la loro principale preoccupazione è spesso liberarsene rapidamente senza comprendere la sua natura. Questo atteggiamento ostile, giudicante e repressivo verso l’ansia può, in realtà, alimentarla ulteriormente. Molte persone trovano difficile accettare le emozioni spiacevoli, ma la loro resistenza a farlo può far sì che queste emozioni continuino a tormentarle.
La Mindfulness, attraverso il protocollo MBSR, offre una prospettiva diversa nel rapporto con l’ansia. Invece di reprimere o respingere queste emozioni, la Mindfulness ci aiuta ad accoglierle in modo saggio e consapevole. Attraverso l’attenzione intenzionale al momento presente, le pratiche di Mindfulness possono portare al benessere quotidiano, fornendo stabilità emotiva, modulando la paura in modo adeguato, aumentando la flessibilità nella risposta, migliorando la gestione dello stress legato all’ansia e contribuendo all’equilibrio psico-affettivo.
Inoltre, la Mindfulness favorisce la regolazione corporea, la sintonizzazione con i veri bisogni, l’arricchimento delle competenze interpersonali e stimola la neuroplasticità cerebrale, consentendo nuovi modelli di attivazione neurale che influenzano positivamente la struttura cerebrale.
RUMINAZIONE MENTALE E LA MINDFULNESS
Sperimentare momenti di tristezza o infelicità è un aspetto naturale e comune dell’esperienza umana. Tuttavia, in alcune situazioni, il malumore iniziale può innescare un processo a catena che ci porta a rivivere ricordi spiacevoli, emozioni negative e autogiudizio.
A volte, ci sentiamo un po’ tristi, irritabili o agitati, e questo stato d’animo può perdurare per l’intera giornata o persino più a lungo. Spesso, ciò che mantiene questo stato non è l’umore in sé, ma piuttosto la nostra reazione a esso. Il nostro sforzo di liberarci rapidamente da questo momento di infelicità o il desiderio di scoprire la causa possono peggiorare la situazione. Come nella metafora delle sabbie mobili, più ci dibattiamo per liberarci, più rischiamo di affondare.
Questo comportamento è una risposta naturale per gli esseri umani, poiché tendiamo a riflettere sulle cause dei nostri sentimenti quando attraversiamo momenti di tristezza. Tuttavia, questo processo può portarci a riflettere su ricordi passati simili, emozioni correlate e persino preoccupazioni future, il che può amplificare il disagio. Se non riusciamo a interrompere questo processo o a modificarlo, possiamo sentirsi giù di morale poiché tentavamo disperatamente di migliorare il nostro stato d’animo senza successo.
La ruminazione mentale, in questo contesto, svolge un ruolo importante. È un processo naturale che ha avuto un ruolo evolutivo nella sopravvivenza, ma oggi può diventare disadattivo e fonte di stress nell’epoca moderna. Quando cerchiamo di analizzare le cause della nostra infelicità, la nostra mente cerca ricordi di situazioni simili che abbiano scatenato emozioni simili e cerca anche soluzioni che abbiano funzionato in passato. Questo processo può riportare alla superficie emozioni negative legate al malessere attuale, amplificando il disagio.
Anche il contesto può riattivare specifiche memorie e emozioni. Tornare in un luogo specifico, ascoltare una canzone, odori o sapori possono risvegliare ricordi e scatenare emozioni come malinconia, tristezza o dolore. L’umore attuale può fungere da contesto e innescare ricordi dolorosi, emozioni negative e pensieri autocritici che possono trasformare un breve cambiamento d’umore in un prolungato stato d’animo negativo.
La Mindfulness ci insegna a non identificarci con i nostri pensieri e a riconoscerli come prodotti mentali con un’inizio, una durata e una fine, che non sono necessariamente reali. La pratica di Mindfulness ci permette di osservare i pensieri da una distanza adeguata, riconoscendo le proiezioni e i coinvolgimenti emotivi. Ci insegna anche a modificare la relazione tra pensieri ed emozioni, offrendoci nuove modalità di risposta allo stress.
La Mindfulness ci aiuta a interrompere il processo ruminativo e a contestualizzare gli eventi, i pensieri e le emozioni. Ci permette di evitare che i sentimenti temporanei si trasformino in stati d’animo persistenti. In questo modo, riusciamo a fermare il circolo vizioso che può consumare le nostre energie e a stabilire una nuova modalità di relazione con noi stessi e il mondo circostante.
INCLUSIONE SOCIALE, MALETTIE UN AIUTO DALLA MINDFULNESS
La Mindfulness si è dimostrata preziosa non solo per promuovere l’equilibrio psicofisico individuale ma anche per favorire una sana socialità, riducendo il rischio di isolamento e solitudine. Questa pratica non solo contribuisce a prevenire malattie cardiovascolari ma sembra anche efficace nel contrastare la demenza senile e il morbo di Alzheimer, condizioni che spesso portano le persone a sentirsi alienate e distanti dal mondo esterno. Questa situazione non causa solo dolore e disagio ai malati stessi ma anche ai loro familiari che si prendono cura di loro.
Un gruppo di ricercatori della Carnegie Mellon University (CMU) di Pittsburgh, negli Stati Uniti, ha condotto uno studio sui benefici del Programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction o Metodo per la riduzione dello stress basato sulla Mindfulness) su un campione di 40 adulti sani, con un’età compresa tra i 55 e gli 85 anni. Questa ricerca ha rivelato che la Mindfulness ha un impatto significativo nel contrastare la solitudine tra gli adulti e gli anziani, oltre a ridurre i livelli di infiammazione nel corpo, che sono collegati a malattie come il cancro, l’Alzheimer e le malattie cardiovascolari.
Lo studio ha esaminato due aspetti: quello fisico, attraverso l’analisi dei campioni di sangue, e quello psicologico, misurando il livello di “solitudine” dei partecipanti. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: un gruppo sperimentale che ha seguito il Programma MBSR e un gruppo di controllo che non ha ricevuto alcun trattamento. I volontari del gruppo MBSR hanno imparato l’importanza di vivere nel momento presente, essere consapevoli delle sensazioni, delle emozioni e dei pensieri quotidiani, e lavorare sulla respirazione per ancorarsi al presente.
Dopo otto settimane di formazione, l’analisi dei dati ha rivelato cambiamenti significativi nei partecipanti del gruppo Mindfulness. Dal punto di vista psicologico ed emotivo, è stata osservata una diminuzione del senso di solitudine, in particolare tra i partecipanti più anziani. Dal punto di vista fisico, l’analisi dei campioni di sangue ha mostrato una riduzione dell’espressione genica pro-infiammatoria nelle cellule immunitarie.
Mantenere un atteggiamento aperto e ricettivo nei confronti delle proprie esigenze e del mondo esterno favorisce una maggiore partecipazione alla vita e un miglioramento del benessere. Al contrario, l’alienazione, che si manifesta attraverso l’isolamento e la disconnessione da sé stessi e dal mondo circostante, aumenta il rischio di malattia e un rapido declino fisico e mentale.
Un altro studio condotto alla fine degli anni ’70 dalla psicologa Ellen Langer e il suo team coinvolse anziani in una casa di riposo. Ai partecipanti fu assegnata la responsabilità di prendersi cura di una piantina nella loro stanza, mentre ad altri fu detto che il personale infermieristico si sarebbe occupato della pianta. La ricerca rivelò che gli anziani che avevano curato le piante e avevano il controllo del loro ambiente mostravano un maggiore livello di felicità, erano più sani e avevano un tasso di mortalità inferiore rispetto al gruppo di controllo. Questo dimostra quanto sia importante mantenere un legame con la realtà e avere un certo grado di controllo sulla propria vita per il benessere generale.
DISTURBI CARDIOVASCOLARI E LA MINDFULNESS
Sempre più studi si concentrano sull’applicazione della Mindfulness e delle pratiche meditative per migliorare gli aspetti psicologici e biologici nei pazienti affetti da ipertensione, malattie coronariche e problemi cardiovascolari. La Mindfulness non solo aiuta questi pazienti a riconoscere sensazioni, emozioni e pensieri che possono scatenare reazioni ansiose, influenzando i loro livelli di pressione sanguigna, ma li guida anche a una maggiore accettazione della loro situazione, riducendo il conflitto interno causato dalle aspettative non soddisfatte sulla loro salute.
Diversi studi hanno esaminato il rapporto tra la meditazione e la Mindfulness e pazienti con ipertensione e malattie coronariche, riportando risultati positivi. Uno studio condotto nel 2003 da Tacon, McComb, Caldera e Randolph ha coinvolto donne con malattie cardiovascolari e ha dimostrato che il Programma MBSR aveva ridotto l’ansia, migliorato il controllo emotivo e ridotto l’uso di strategie automatiche e inconsapevoli nella risoluzione dei problemi rispetto a un gruppo di controllo. Lo stesso gruppo di ricercatori ha condotto un altro studio su donne con malattie cardiache che avevano partecipato a un Programma MBSR di otto settimane. Questo studio ha evidenziato miglioramenti nel funzionamento fisico generale e nelle risposte cardiovascolari durante l’esercizio fisico.
Un altro studio (Manikonda et al., 2008) ha coinvolto pazienti con ipertensione che hanno praticato la meditazione contemplativa. I risultati hanno mostrato una riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa sia sistolica che diastolica, misurate nell’arco delle 24 ore. In un ulteriore studio (Curiali et al., 2005), pazienti anziani gravemente malati affetti da insufficienza cardiaca congestizia sono stati divisi in due gruppi, uno dedicato alla meditazione e l’altro di controllo. Il gruppo di meditazione, che partecipava a sessioni settimanali di meditazione e ascoltava registrazioni meditative a casa, ha mostrato un significativo miglioramento della qualità della vita, una diminuzione dei livelli di norepinefrina (un neurotrasmettitore eccitatorio) e una maggiore capacità cardiopolmonare nei test di esercizio.
Questi studi suggeriscono che la Mindfulness e le pratiche meditative possono avere un impatto positivo sulla salute psicologica e fisica dei pazienti con malattie cardiovascolari, offrendo un approccio complementare nella gestione delle condizioni cardiovascolari.
ARTITE REUMATOIDE E LA MINDFULNESS
L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica presumibilmente autoimmune che può interessare articolazioni, muscoli, tendini e altri tessuti dell’organismo, causando dolore, rigidità articolare, limitazioni nei movimenti e gonfiore. Questa condizione rappresenta una fonte significativa di stress, che può compromettere la qualità della vita dei pazienti. Come con altre patologie come il diabete o le malattie cardiovascolari, si ritiene che la Mindfulness possa offrire ai pazienti affetti da artrite reumatoide un modo consapevole ed efficace per gestire le emozioni negative legate alla malattia e per accettare la propria condizione di salute, aiutandoli a tollerare il dolore e a ridurre sentimenti come rabbia, frustrazione, ansia e rassegnazione spesso associati all’artrite reumatoide.
Tra il 2007 e il 2008, diversi studi si sono concentrati sugli effetti del Programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction, ovvero il Metodo per la riduzione dello stress basato sulla consapevolezza) sull’artrite reumatoide. Uno di questi studi, condotto da Pradhan et al. nel 2007, ha coinvolto 63 partecipanti divisi in due gruppi: uno che ha seguito il Programma MBSR e un gruppo di controllo in lista d’attesa. Sono stati somministrati questionari per valutare sintomi depressivi, stress psicologico, benessere e abilità di Mindfulness. I risultati hanno mostrato che dopo solo 6 mesi dalla partecipazione al corso MBSR, il gruppo che aveva partecipato al programma ha registrato significativi miglioramenti nello stress psicologico, benessere, sintomi depressivi e abilità di Mindfulness.
In un altro studio condotto nel 2008 da Zautra et al. che ha coinvolto 144 partecipanti, sono state esaminate tre condizioni sperimentali: terapia cognitivo-comportamentale (CBT) per il dolore, meditazione Mindfulness e terapia per la regolazione emotiva, con un gruppo di controllo che riceveva solo trattamento educativo. Sebbene il gruppo CBT abbia dimostrato i migliori risultati nel controllo del dolore e nella riduzione di citochine infiammatorie, sia il gruppo CBT che il gruppo di Mindfulness hanno mostrato miglioramenti rispetto al gruppo di controllo, in particolare per quanto riguarda le strategie di gestione dello stress e l’elaborazione di risposte efficaci. Inoltre, i pazienti con una storia di sintomi depressivi sembrano trarre particolare beneficio dal Programma MBSR, con risultati promettenti sia in termini di umore positivo che negativo e valutazioni dei clinici sulla flessibilità delle articolazioni. Questi risultati suggeriscono che la Mindfulness può essere altamente efficace nel trattamento delle persone affette da artrite reumatoide, soprattutto in presenza di sintomi depressivi.
DIABETE E LA MINDFULNESS
Le persone affette da diabete spesso sperimentano una vasta gamma di sintomi di natura psicologica dovuti alle difficoltà nel gestire la malattia e ai disagi fisici, emotivi e relazionali che questa comporta. Queste complicazioni possono essere una notevole fonte di stress e portare a stati ansiosi e depressivi, soprattutto quando c’è difficoltà nell’accettare la propria condizione di salute. La pratica della Mindfulness aiuta i pazienti a elaborare e gestire in modo consapevole le emozioni negative legate alla malattia, contribuendo all’accettazione della loro condizione di salute e fornendo loro importanti strumenti per affrontare l’emotività e migliorare la qualità della vita.
Uno studio condotto dai ricercatori olandesi della Tilburg University ha coinvolto 139 pazienti affetti da diabete di tipo 1 e 2. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, di cui solo 70 hanno partecipato a un corso di Mindfulness. Dopo 8 settimane, l’analisi dello stato emotivo e fisiologico dei partecipanti al corso ha dimostrato miglioramenti significativi nei sintomi di stress, ansia e depressione rispetto al gruppo di controllo che non aveva ricevuto alcun percorso psico-educativo.
Nel 2007, uno studio pilota condotto da Rosenzweig e colleghi su 11 pazienti affetti da diabete di tipo 2 ha valutato l’impatto delle pratiche di consapevolezza del Programma MBSR sul controllo dell’indice glicemico. Dopo un mese di trattamento, i livelli di emoglobina glicosilata A1c (HbA1c), associati ai livelli di zucchero nel sangue, sono notevolmente diminuiti, insieme alla pressione sanguigna. Inoltre, sono state osservate significative riduzioni dello stress, dell’ansia e della depressione, sintomi spesso correlati ai pazienti diabetici.
In un altro studio del 2007 condotto da Gregg, Callaghan, Hayes e Glenn-Lawson su 81 pazienti diabetici, è stato confrontato un gruppo sottoposto all’ACT (Terapia di accettazione e impegno nell’azione) associata a un workshop educativo sulla gestione del diabete di tipo 2 con un gruppo che aveva ricevuto solo l’intervento educativo. Il gruppo sottoposto all’ACT ha appreso l’uso delle abilità di Mindfulness per gestire i pensieri ed emozioni legati alla gestione del diabete. Alla fine del trattamento, questi pazienti hanno dimostrato una maggiore capacità di risolvere problemi, prendersi cura di sé e una minore tendenza alla ruminazione mentale. L’analisi ha suggerito che i cambiamenti nelle strategie di accettazione hanno contribuito in parte a questi benefici.
In sintesi, gli studi descritti aprono nuove prospettive sulla possibilità che la Mindfulness possa offrire un supporto concreto ai pazienti diabetici, non solo per affrontare il disagio psicologico legato alla malattia, ma anche per fornire strumenti di regolazione fisiologica.
SOFFERENZA E DOLORE COME GESTIRLI CON LA MINDFULNESS
Molte persone si rivolgono alla Mindfulness per imparare a comprendere e gestire la propria sofferenza, che può manifestarsi in molte forme, come dolore fisico, sofferenza emotiva o crisi esistenziali. A volte, non riusciamo nemmeno a individuare la causa della nostra sofferenza, ma sappiamo che è presente, concreta e reale.
La sofferenza può essere innescata da eventi naturali e inevitabili nella vita, come malattie, lutti o imprevisti gravi. Tuttavia, esiste anche una sofferenza autoindotta, causata dalla mancata accettazione di tali eventi e dalla rabbia che proviamo nei loro confronti.
È comune reagire con avversione a eventi spiacevoli o a cambiamenti, cercando di evitare il dolore o la sofferenza. Paradossalmente, queste reazioni automatiche di avversione possono allontanarci dal nostro benessere. Al contrario, adottare un atteggiamento curioso ed esplorativo verso la sofferenza ci permette di comprendere meglio le nostre reazioni, il significato che esse hanno per noi e come influiscano sulla nostra vita. Ci aiuta a valutare se la strada che stiamo percorrendo ha un futuro o se è un vicolo cieco.
La sofferenza spesso deriva dalla resistenza a ciò che accade nella realtà. La discrepanza tra ciò che desideriamo e ciò che effettivamente accade può generarci disagio. Il rifiuto del cambiamento o la delusione per ciò che non corrisponde alle aspettative possono causare tensione e infelicità.
A volte, tendiamo a rimandare la felicità fino a quando raggiungeremo qualcosa o quando un evento specifico si verificherà nella nostra vita. Questo atteggiamento di attesa può farci trascurare il presente, rendendo la nostra vita meno significativa. Ci rifugiamo nei confronti di realtà immaginate o ci confrontiamo costantemente con gli altri, cercando di sentirci migliori o peggiori in base a come ci percepiamo in relazione a loro.
Jon Kabat-Zinn distingue il “dolore” dalla “sofferenza”, definendo il primo come la realtà di ciò che sta accadendo e il secondo come uno stato mentale ed emotivo determinato dal nostro rapporto con quella realtà. Resistere alle esperienze come si presentano può aumentare la sofferenza.
La Mindfulness, ad esempio attraverso il Programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), ci insegna a sviluppare la consapevolezza del nostro dolore e della nostra sofferenza. Ci permette di osservare come alla sensazione di dolore si sovrappongano pensieri, emozioni e sensazioni che ne amplificano l’effetto. Entrando in contatto con il dolore in modo diverso, aperto e non giudicante, possiamo cambiare la nostra relazione con esso. Questo cambiamento può portare a una maggiore libertà di pensiero, azione e risposta di fronte alle difficoltà.
“Talvolta la sofferenza giunge attraverso l’attaccamento a un certo dolore emotivo o a fatti particolari; talvolta, attraverso il non-riconoscimento del vuoto, dell’evanescenza della vita, del fatto che nulla può essere definito come io o mio.Lo scopo della pratica è prestare attenzione al punto in cui c’è sofferenza, scorgere l’attaccamento e l’identificazione, e lasciarli andare……Ci sono due tipi di sofferenza: quella da cui scappi, che ti segue ovunque, e quella che affronti e sperimenti volontariamente, trovando così la libertà”
Jack Kornfield
LE MALATTIE DERIVATE DA UNA VITA STRESSATA E L’AIUTO DALLA MINDFULNESS
Il ricercatore Robert M. Sapolsky ci invita a riflettere su come le malattie dell’era moderna siano sconosciute ai nostri antenati e a molti altri mammiferi. Afferma che viviamo abbastanza a lungo da “cadere piano piano a pezzi”. Queste malattie moderne sono principalmente il risultato di “lenta accumulazione di danni” e includono patologie come le cardiopatie, i tumori e i disturbi cardiovascolari. Questi disturbi sono il prodotto di una complessa interazione tra biologia ed emozioni, in cui sensazioni, emozioni, pensieri e personalità giocano un ruolo sempre più rilevante.
Nelle situazioni di pericolo, il cervello valuta se attivare una risposta di allarme. Questa risposta di allarme attiva il sistema neuroendocrino, cardiovascolare e immunitario per prepararsi a possibili richieste o minacce. Tuttavia, se questa reazione di allarme si attiva frequentemente o persiste dopo la fine dell’evento stressante, può predisporre all’insorgere di malattie legate all’accumulo di danni nel tempo.
Dal punto di vista evolutivo, la reazione di stress era originariamente finalizzata ad affrontare situazioni di emergenza, come cacciare o evitare predatori. Tuttavia, la complessità e l’intelligenza dei primati, compresi gli esseri umani, li hanno resi capaci di generare stress anche per ragioni psicologiche. Questo utilizzo del sistema di risposta allo stress per scopi non adattivi può portare a rischi per la salute, come dimostrano gli studi comparativi su primati e umani.
Da quando l’essere umano è apparso sulla Terra, sono trascorsi millenni durante i quali la nostra specie si è adattata gradualmente alle sfide dell’ambiente. Tuttavia, l’iper-sviluppo tecnologico, economico, sociale e culturale dell’era moderna ha creato condizioni di vita che vanno oltre la nostra capacità di adattamento evolutivo. La Mindfulness offre un antidoto a questo squilibrio evolutivo, in quanto ci insegna a contestualizzare il pericolo, a produrre risposte appropriate e a riattivare la neuroplasticità cerebrale per creare integrazione neurale e auto-regolazione, riempiendo il divario temporale tra l’evoluzione e il progresso accelerato della società moderna.
La Mindfulness si basa sull’attenzione consapevole, che ci permette di riconoscere le nostre reali esigenze, valutare le soluzioni disponibili, sfruttare le risorse a nostra disposizione e ripristinare l’equilibrio. L’attenzione attiva e intenzionale è cruciale per l’autoregolazione, che aiuta gli esseri viventi a mantenere la stabilità e ad adattarsi ai cambiamenti. La Mindfulness coltiva questo strumento e promuove una percezione nuova e vivida del mondo attraverso la non-reattività, l’osservazione, l’azione consapevole e l’atteggiamento non giudicante. Inoltre, le neuroscienze dimostrano che la pratica della Mindfulness favorisce le funzioni integrative della corteccia prefrontale, come la regolazione corporea, la sintonizzazione interpersonale, la stabilità emotiva e la flessibilità di risposta.
Partecipare a corsi come il MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) fornisce strumenti per riconoscere gli eventi stressanti, comprendere il loro impatto e ristabilire una sana connessione tra mente e corpo, contribuendo così al recupero delle risorse necessarie per prendersi cura di sé.
Corso di Mindfulness di Gruppo – Programma MBSR
Il Programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), noto come il Metodo per la Riduzione dello Stress basato sulla Consapevolezza, è rivolto a individui che desiderano prendersi cura di sé per vari motivi:
1. Per affrontare disagi fisici come il controllo e la gestione del dolore acuto o cronico, problemi cardiovascolari, artrite reumatoide, fibromialgia, diabete, mal di testa, disturbi alimentari, problemi gastrointestinali, asma, e altri disturbi di natura fisica.
2. Per affrontare disagi psicologici tra cui ansia, depressione, insonnia, isolamento sociale, senso di solitudine, gestione della rabbia, problemi relazionali e altre sfide emotive.
3. Per preservare il proprio benessere psicofisico e intraprendere un percorso di crescita personale basato sulla consapevolezza, con l’obiettivo di recuperare e potenziare le risorse personali.
Gli obiettivi del corso includono:
– Acquisire strumenti pratici per riconoscere come mente e corpo comunicano durante situazioni stressanti, con l’obiettivo di sviluppare risposte comportamentali più adeguate al proprio benessere.
– Sensibilizzare alla riconnessione e integrazione con la propria realtà, sia interna che esterna.
– Attivare un processo di crescita personale che consenta di prendersi cura di sé, comprendendo meglio le proprie esigenze, potenzialità e possibilità.
– Imparare a mantenere un sano equilibrio psicofisico attraverso le pratiche di consapevolezza.
– Migliorare la capacità di autoregolazione corporea ed emotiva attraverso l’abilità di prestare attenzione e consapevolezza alle sensazioni, emozioni e pensieri che emergono in risposta a determinati stimoli o sfide ambientali.
Il numero dei partecipanti varia da un minimo di 6 a un massimo di 12. Prima dell’inizio del corso, il conduttore incontra ciascun partecipante per fornire ulteriori informazioni sugli incontri e comprendere le motivazioni, gli obiettivi e le esigenze individuali.
Il corso si articola in 8 incontri, ciascuno della durata di 2 ore, con una giornata di pratica intensiva tra il 6° e il 7° incontro, per un totale di 8 sessioni. Gli incontri si tengono settimanalmente in un’ampia sala confortevole, luminosa e climatizzata, attrezzata con tappetini, cuscini e coperte per la meditazione.
MINDFULNESS CORSO PER LE AZIENDE
Corsi di Mindfulness per il Benessere Aziendale
Recentemente, sempre più aziende orientate al benessere dei dipendenti hanno riconosciuto l’importanza del legame tra il successo aziendale e il benessere dei propri lavoratori. Per affrontare questa sfida, hanno introdotto programmi MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), che differiscono dai tradizionali corsi di formazione. Questi programmi forniscono un approccio esperienziale alla crescita personale e al benessere aziendale, concentrandosi sull’emotività, la motivazione, la creatività e la presenza mentale, aspetti strettamente legati alla produttività.
La Mindfulness insegna alle persone a essere consapevoli, in modo intenzionale, della realtà presente, momento per momento. Questa attitudine non giudicante e accogliente ci consente di comprendere meglio le nostre aspettative, motivazioni, paure, risorse, limiti e punti di forza. Questo atteggiamento mentale, sia verso il mondo interno che esterno, ci aiuta a migliorare il modo in cui affrontiamo le sfide sia nella vita che nel lavoro.
La Mindfulness, grazie alla sua capacità di integrare mente e corpo e attraverso gli strumenti che offre per esplorare le sensazioni, le emozioni e i pensieri che guidano le nostre azioni, diventa un mezzo per prendersi cura di se stessi in ogni aspetto della vita. Inoltre, può trasformare il nostro approccio al lavoro, migliorando le risorse personali e aziendali. Questo può portare a una maggiore creatività, motivazione, concentrazione e, di conseguenza, a una migliore performance. La Mindfulness aiuta anche a chiarire il significato del lavoro e il suo valore nella vita delle persone, superando la routine meccanica e senza senso.
Il corso di Mindfulness per le aziende è un’esperienza di gruppo. Il numero dei partecipanti può variare da un minimo di 6 a un massimo di 14. Prima dell’inizio del corso, il facilitatore incontra ciascun partecipante individualmente per fornire spiegazioni dettagliate sugli incontri e per comprendere le motivazioni e le esigenze di ognuno.
Il corso prevede 8 incontri della durata di 2 ore e 30 minuti ciascuno, con un giorno di pratica intensiva tra il 6° e il 7° incontro, per un totale di 9 sessioni. Gli obiettivi del corso includono:
– Migliorare la lucidità, la concentrazione e la presenza mentale sul lavoro per ottenere prestazioni migliori nella memoria e nell’attenzione.
– Aumentare la consapevolezza delle dinamiche relazionali in ambiente di lavoro, promuovendo strategie di risoluzione dei conflitti e contribuendo alla coesione del team.
– Risvegliare la creatività attraverso un atteggiamento più aperto, consapevole delle esigenze individuali e dell’ambiente circostante.
– Sviluppare l’intelligenza emotiva e sociale.
– Migliorare la capacità di vivere nel momento presente, liberando la mente dai pensieri incessanti e migliorando la soddisfazione sul lavoro.
– Favorire un atteggiamento personale e aziendale che incoraggi l’emergere delle potenzialità di ciascun individuo e promuova la collaborazione.
– Ridurre lo stress e il conflitto legati al lavoro, spesso causati da pensieri ricorrenti e tensioni che influiscono negativamente sulla concentrazione e sull’efficienza.
– Migliorare la capacità di autoregolazione emotiva e corporea, prestando attenzione alle sensazioni, emozioni e pensieri in risposta a determinati stimoli o sfide ambientali.
– Potenziare la fiducia nelle risorse e potenzialità personali.
– Comprendere come mente e corpo reagiscono agli eventi stressanti per adottare risposte comportamentali più adeguate al benessere personale.
– Recuperare il senso di connessione e integrazione con il mondo interno ed esterno.
– Avviare un processo di crescita personale, imparando a prendersi cura di se stessi e delle proprie esigenze.
Le date e gli orari dei corsi vengono concordati in base alle esigenze dell’azienda.