Un’ ora di teatro a settimana per capire il proprio corpo, le emozioni, la voce e la relazione con lo spazio. Soprattutto per migliorare la capacità di entrare in rapporto con gli altri, accogliendo e valorizzando la reciproca diversità. La maestra che, insegna teatro da 33 anni, sarà il ponte tra i partecipanti, la sua funzione è di valorizzare ogni bambina e bambino e far scaturire da loro sogni e progetti. Fargli sentire l’ interdipendenza con l’ambiente. Sottolineando con attenzione il potenziale umano di ognuno si vogliono far germogliare personalità libere e creative.
Info e prenotazioni: 3281805609 Maria Elena Carosella
“Grande gioco-teatro, scopri chi sei.”
di Maria Elena Carosella
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Obiettivo primario è sviluppare nei partecipanti la consapevolezza delle loro potenzialità, renderli capaci di valorizzare la diversità, liberando le relazioni da giudizi arbitrari.
Utilizzare la cortesia come modalità fondamentale con cui comunicare.
Metodo di lavoro
La didattica del corso è incentrata sul singolo alunno, ne verifica le tendenze, ne valorizza la personalità e le idee creative.
Sarà fondamentale trasmettere ciò che la tradizione ha definito: linguaggio teatrale, un sapere che si è tramandato di generazione in generazione; per questo realizzeremo un allenamento costante attraverso esercizi fisici, vocali, giochi ed imitazioni.
La tradizione occidentale sarà esplorata e sperimentata in modo giocoso: dalla commedia dell’arte alla drammaturgia dell’assurdo.
La tradizione orientale sarà ugualmente proposta per imitazione: dal teatro indiano, dove sono frequenti le contaminazioni con lo yoga, a quello giapponese, dove la formazione da bambini è sostanziale per uno sviluppo graduale di conoscenze, abilità e competenze.
Interessa permettere ai bambini di essere liberi da clichè e formalismi, per ritrovare, attraverso la sperimentazione dei percorsi teatrali occidentali ed orientali, una modalità propria di esprimersi o una spontaneità legata al flusso organico, libero da influenze ambientali. Mescolando e provando le tecniche sviluppate nel passato crediamo di far superare i limiti del movimento condizionato e limitato dalla propria cultura.
Obiettivi specifici condivisi anche dalla filosofia yogica
Vivere momenti sereni nel percorso di apprendimento, grazie ai quali possa nascere il desiderio della ricerca e la sperimentazione.
Attivare corpo e voce di ognuno perché si manifestino pienamente senza paura nella loro unicità.
Centrare l’attenzione sulla qualità dei momenti condivisi: migliorare lo stare insieme, il gusto della lettura, la felicità di aprirsi a nuove modalità relazionali.
Rendere ognuno abile e spigliato nell’uso di corpo e voce mentre agisce in relazione con gli altri.
Lavorare perché i rapporti siano empatici, basati sull’ascolto, il sostegno ed il rispetto.
Insegnare metodi teatrali per gestire le energie, cercando di far diventare abili nella gestione delle emozioni.
Insegnare a trasformare l’aggressività, la rabbia in comicità ed energia.
Far comprendere l’importanza di collaborare per realizzare insieme un oggetto artistico.
Incentivare l’abitudine all’accoglienza e all’ascolto, partendo da esperienze e giochi teatrali.
Cercheremo di sviluppare al massimo la flessibilità emotiva.
La docente inizialmente, avrà come obiettivo costante: l’ascolto e la scoperta delle peculiarità proprie di ogni partecipante. Accoglierà, in modo positivo, ogni iniziativa, per stimolarne in seguito l’amplificazione. Non verrà dato alcun giudizio. La finalità è scoprire chi è ogni bambino e far si che si riconosca nel suo agire in un ambiente dove è a suo agio.
Fasi del lavoro:
Ogni lezione inizia con l’imitazione del docente che percorre lo spazio fino a raggiungere la posizione di partenza: il cerchio.
La fase iniziale di ogni singola lezione si sviluppa dunque in cerchio con giochi di relazione, imitazione e conoscenza.
La seconda fase vede la strutturazione della relazione con lo spazio. Il corpo esce dal cerchio e inizia il percorso individuale, camminata a ritmo lento per una percezione del proprio espandresi nell’ambiente. In questa fase verrano utilizzati esercizi e posture delle arti marziali e della danza balinese.
Terza fase. La relazione dei corpi si associa alla sperimentazione dei diversi ritmi; lo stop del movimento verifica la capacità di autocontrollo. Il gioco dei ritmi permetterà di allenarsi e raggiungere una consapevolezza dell’effetto espressivo prodotto dall’alternarsi del moto, le diverse velocità e la stasi.
Quarta fase. Verranno fatte riconoscere e sperimentate le emozioni principali e soprattutto il passaggio da uno stato d’animo all’altro. In tal modo ogni bambino potrà percepire un maggior benessere e liberarsi da tensioni e paure che non riesce a controllare.
La musica e la narrazione orale saranno i veicoli, i supporti dell’esperienza.
Quinta fase. Ritmi ed emozioni verranno sperimentati mescolandosi, dando vita a giochi a volte comici a volte drammatici. La musica farà da supporto e da stimolo per il ritmo e la qualità del movimento.
Sesta fase: rapporto con i testi
Il testo scritto appositamente ha molteplici funzioni:
A -Dare la possibilità di lavorare su suoni, ritmi, le intonazioni della voce ed i risuonatori.
B-Giocare con le parole per tessere relazioni creative tra i piccoli attori.
C- Verificare il potere del suono, capace di dare rilievo e spessore alle diverse emozioni.
D- Fermare sul foglio, mettere per scritto, frasi e personaggi scelti dai bambini durante gli incontri iniziali.
Si darà estremo valore ai contenuti scelti, contenuti e forma saranno coerenti con gli obiettivi sopra citati. Tutti i partecipanti saranno protagonisti, la comicità sarà lo stile prevalente.
Settima fase. La relazione con lo spazio e quella tra gli attori verrà costruita gradualmente attraverso la ripetizione del copione.
Ottava fase. La memorizzazione del testo e delle posture, delle intonazioni e dei ritmi avverrà naturalmente facendo insieme durante le prove.
Nona fase. Spettacolo finale davanti a familiari ed amici.
La collaborazione amichevole nella realizzazione dell’oggetto spettacolo è funzionale a riconoscere il potenziale di un lavoro collettivo e di uno studio laboratoriale. Fare insieme in modo paritario, con gentilezza, diventa un’esperienza che si contrappone al diffuso modello competitivo. A teatro la gara è con se stessi, nella sfida a migliorarsi; anche nella relazione con il pubblico l’oggetto artistico è creato per essere donato agli altri.
Tempi e spazi
Le lezioni saranno 4 al mese, una a settimana della durata di un’ora ciascuna. Il corso durerà fino a maggio e lo spettacolo finale sarà i primi di giugno.