Mercoledì 26 giugno 2019, nove donne, mostreranno il lavoro realizzato insieme in circa tre anni di incontri laboratoriali.
Queste persone assetate di scoprire se’ stesse ed il funzionamento della vita, si sono dedicate attimi preziosi, essenziali nella loro ricerca di relazioni empatiche ed hanno, intitolato questi momenti: “Teatro Natura, per noi.”
Ora le stesse donne, maturato un nuovo desiderio, hanno deciso di condividere i frutti della loro ricerca personale, che è stata soprattutto fonte di gioia e di incoraggiamento reciproco. Vogliono confrontarsi con altre persone e desiderano incoraggiarle, spronarle ad un percorso simile.
Il percorso le ha valorizzate in tutti i sensi, curando il corpo attraverso il movimento, la voce attraverso il canto, l’approfondimento delle relazioni attraverso dialoghi e stesura di testi autobiografici. Abbiamo letto molti testi di posia, storie del mito, testi teatrali che potessero aprire la visuale delle nostre vite.
Con l’esibizione del 26 giugno vorremo incoraggiare, almeno altre dieci persone a cominciare questo percorso fatto di emozioni, relazioni ed ascolto.
Allora oggi proporre un percorso di arte e benessere nel centro Yoganostress, vuol dire tornare all’indistinto che ci accomuna, liberarci della forma convenzionale che cristallizza e separa in ruoli, categorie sociali e soprattutto cercare di: respirare insieme.
Respirare lasciando sciogliere il dolore che custodiamo da tempo come un fardello che rimane immobile.
Questo laboratorio vuole permettere ai partecipanti la scomposizione leggera e la ricostruzione morbida di un io meno rigido, meno frenato dalla paura di perdersi.
La flessibilità, l’elasticità, la capacità di cambiare le distanze, i punti di vista sono gli scopi principali dei nostri incontri; questo per aiutare a relativizzare la visione assoluta su cui stiamo procedendo, che spesso appare senza via d’uscita.
Tali incontri, dove brilla la fluidità dell’elemento acqua, ci permettono di spostare il punto di vista, almeno di aprire uno spiraglio dove ci sembrava di vedere solo alti muri.
Ritmi che cambiano, linguaggi che si intrecciano, personaggi ed emozioni che si lasciano sperimentare. La musica inoltre allevia il dolore, come una benefica medicina è un ottimo sostegno per il percorso di liberazione dalle costrizioni mentali.
Recitare, danzare, cantare fa sentire leggeri per una giornata aperta al mondo, pronti ad accogliere la variabilità della vita.
Trasformare la tragedia in fonte di comicità, interpretare diversi personaggi per “staccare”da quello fisso a cui siamo abituati, ridere, constatare che è “ridicolo” soffrire tanto e soprattutto non fa bene al cuore e al corpo, tutto questo ci è necessario per vivere meglio, per risolvere più velocemente i nostri problemi.
Diventare sipari che si aprono sulla grandezza della vita e scoprire che davanti a tante possibilità stiamo già bene perché: si può sempre trovare una strada.
Possiamo divenire veicolo di filosofia, poesia, letteratura e farlo come amabili cantori, prima che tutto ciò che ci circonda perda la sua natura umana.
Gli incontri cercheranno di spaesarci per superare i limiti della razionalità, per farci sentire felici di essere molteplici, protesi in ampie vedute prospettiche.
E’ importante in primo luogo: il nostro corpo, comprendere come sta, ascoltarne i segnali, vedere e sentire come si muove nello spazio, come entra in relazione alle altre persone, per poi cominciare a superare le costrizioni che ci siamo dati, sciogliere i nodi che ci frenano e diventare abili a trasformare il veleno del quotidiano in creatività fisica, vocale, in poesia.
Concretamente, con massimo 14 persone, faremo:
Un incontro settimanale di due ore.
Lavoreremo senza scarpe, con tecniche derivanti dalle discipline orientali come lo yoga mescolate a tecniche di teatro occidentale come quelle della commedia dell’arte.
Useremo esercizi della tradizione indiana e delle arti marziali giapponesi.
Canto, dizione, scansione fonetica, saranno la base del lavoro sulla voce.
Anche metodi di impostazione della respirazione diaframmatica verranno sperimentati.
Riconoscimento e sperimentazione delle varie parti del corpo. Relazione tra i corpi nello spazio.
Lavoro sulle emozioni.
Sperimentazione di ritmi.
Canto corale.
Improvvisazioni strutturate.
Soprattutto, visto il luogo che ospita il laboratorio, ci sarà una costante ricerca di armonia e di trasformazione del malessere in creatività.
Per fare tutto questo ci faremo aiutare dalla musica, dalla poesia, dai testi teatrali di grandi autori ma anche dalle parole scritte da ogni partecipante che desideri condividere i propri pensieri, il proprio vissuto, le proprie segrete domande o riflessioni, la propria arte della parola.
Maria Elena Carosella
Prenotazione Obbligatoria Yoganostress 3755741454
Con la Luna nella Pancia – Yoga Teatro – Prova Aperta del Laboratorio d’Arte e Benessere